Giovanni De Min nasce a Belluno nel 1786, e muore nel 1859 a Tarzo. Dopo una prima formazione veneziana sotto la guida del Querena e del Matteini è a Roma assieme all’ Hayez, dove gode dell’amicizia e della protezione di Antonio Canova.
Salutato dai contemporanei come miglior affrescatore del tempo, ha una vita artistica e familiare molto travagliata. Dopo un periodo di brillante attività è a Milano, dove non ottiene il successo sperato, quindi nel Veneto, e le sue opere sono sparse un po’ dappertutto (nel Bellunese, Vittoriese, a Mira, Cittadella, Pove, Conegliano).
Grazie alla protezione di Mons. Sartori Canova è presente nella pedemontana, a Paderno nel 1824 dove affresca il soffitto della parrocchiale con il “Giudizio Universale”, nel Tempio di Possagno con i Dodici Apostoli (1829).
A Crespano nel febbraio 1851 firma col parroco don Leandro Ruaro un contratto per un ciclo di affreschi da farsi nella parrocchiale.
...lo presero e lo portarono al tribunale dell'Areopago. Poi gli dissero: "Possiamo sapere cos'è questa nuova dottrina che vai predicando? Tu ci hai fatto ascoltare cose piuttosto strane: vorremmo dunque sapere di che cosa si tratta".
Paolo allora si alzò in mezzo all'Areopago e disse: "Cittadini ateniesi, io vedo che voi siete gente molto religiosa da tutti i punti di vista. Ho percorso la vostra città e ho osservato i vostri monumenti sacri; ho trovato anche un altare con questa dedica: al dio sconosciuto. Ebbene, io vengo ad annunziarvi quel Dio che voi adorate ma non conoscete.".
Questo tema caro al De Min, che ritroviamo anche nella chiesa di Candide, richiama le grandi composizioni neo classiche e propone una ricca gamma di colori, blu, giallo, verde, rosso e bianco, degni della tradizione pittorica veneta.
Gli israeliti lasciarono il monte Or e si misero in marcia in direzione del Mar Rosso. Per strada il popolo si scoraggiò e si mise a protestare contro Dio e contro Mosè. Dicevano "Perché ci avete fatto lasciare l'Egitto? Per farci morire nel deserto? Siamo senza pane e senz'acqua, e ci è ormai venuta la nausea per la manna, un cibo da miseria!". Il Signore mandò contro di loro serpenti velenosi, i quali morsero un gran numero di israeliti, che morirono. Il resto del popolo andò da Mosè e gli disse: "Abbiamo fatto male a criticare il Signore e a criticare te. Ma tu prega il Signore perché allontani da noi i serpenti". Mosè supplicò il Signore per il popolo. Allora il Signore disse a Mosè: "Fa un serpente di metallo e fissalo in cima ad una pertica. Chi sarà morso da un serpente e guarderà quello di metallo, salverà la propria vita!". Mosè fuse un serpente di bronzo e lo pose in cima ad una pertica. Da allora, chiunque veniva morso da un serpente e guardava quello di bronzo, restava in vita.
È una scena molto drammatica che ricorda altri affreschi dove il De Min descrive battaglie, uccisioni, crudeltà di ogni genere molto dense di pathos che sfociano nel melodramma.
Apostolo, martire.
Ricordato il 29 giugno
Nato: intorno alla nascita di Cristo a Betsaida, Galilea
Morto: 64 (671) a Roma
Pietro si chiamava originariamente Simone, era sposato e viveva a Cafarnao, dove faceva il pescatore. Gesù lo chiamò, assieme al fratello Andrea, a fargli da apostolo, e gli disse "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa" e da allora Simone assunse il nome di Pietro. Iniziò la sua predicazione a Gerusalemme, dove compì numerosi miracoli, in seguito si trasferì ad Antiochia, in Asia minore ed infine a Roma, dove l'imperatore Nerone lo fece arrestare e crocifiggere. Pietro volle farsi crocifiggere a testa in giù, in quanto non degno di morire come Cristo. Le sue spoglie sono conservate nella basilica di San Pietro a Roma, sotto l'altare maggiore.
Pietro fu il primo papa della chiesa cattolica, è ricordato come il protettore di Roma e altre diocesi.
Iconografia: è raffigurato come apostolo o papa; i suoi attributi sono: chiavi, pastorale, gallo, croce, il viso ornato di barba, il capo calvo, con alcuni riccioli sulla fronte.
Evangelista, martire (?)
Ricordato il 21 settembre
Nato: I secolo
Morto: I secolo in Etiopia
Matteo, autore del primo vangelo, in origine si chiamava Levi e faceva l'esattore a Cafarnao. Su invito di Gesù lasciò tutto e lo seguì, divenendo uno degli apostoli. Della vita di Matteo (che in ebraico significa "dono di Dio") abbiamo poche notizie: intorno al 42 avrebbe lasciato la Palestina e si sarebbe trasferito in Egitto e Etiopia, dove compì numerosi miracoli. Non si sa con certezza quando e come sia morto, secondo alcuni sarebbe spirato serenamente, mentre altri dicono sia morto lapidato, oppure arso vivo. La chiesa latina e quella greca lo venerano come martire. Il vangelo di Matteo fu scritto nel 41/42 prima della sua partenza dalla Palestina.
Matteo è venerato come patrono di Salerno, di contabili, esattori e bancari.
Iconografia: è raffigurato con Gesù o con un angelo, simbolo degli evangelisti; in genere è ritratto in età avanzata e con barba lunga; i suoi attributi sono: rotolo delle scritture, borsellino e tavola per contare il denaro.
Apostolo, martire.
Ricordato il 30 novembre
Nato: intorno alla nascita di Cristo a Betsaida, Galilea
Morto: 30 Novembre 60/62 a Patrasso, Grecia
Andrea viveva a Cafarnao e faceva il pescatore assieme al fratello Simone (Pietro), era discepolo di Giovanni Battista e fu il primo apostolo chiamato da Cristo. Come gli fu ordinato da Gesù intraprese un viaggio missionario nel Mar Nero e in Grecia, dove si stabili a Patrasso. Qui intorno al 60 fu arrestato e, a causa del suo rifiuto di offrire sacrifici agli dei, crocifisso su una croce sghemba a X, che da allora è detta di S. Andrea. Ora il suo corpo è conservato ad Amalfi e il suo capo fu restituito da Papa Paolo VI alla chiesa di Patrasso.
Andrea è venerato come patrono di Scozia, Russia, Spagna e Grecia; è considerato il protettore di pescatori e pescivendoli; è invocato contro crampi ed erisipela (malattia di San Andrea).
Iconografia: è perlopiù raffigurato con capelli grigi e barba lunga, in età avanzata, con tunica, mantello e piedi nudi; i suoi attributi sono libro, pesce, rete da pescatore, croce.
Apostolo.
Ricordato il 3 luglio
Nato: in Galilea, coetaneo di Cristo
Morto: nel 72 a Mailapur nei pressi di Madras, India
Tommaso, pescatore in Galilea, è chiamato da Cristo per diventare uno degli apostoli e viene ricordato soprattutto per la sua incredulità di fronte all'apparizione agli altri apostoli di Gesù risorto. Dopo l'ascensione di Cristo si spinse fino in Persia e in India dove, secondo una tradizione, avrebbe incontrato i re Magi, li avrebbe battezzati e nominati vescovi. Subi il martirio nel 72 d.C., pugnalato a morte da un pagano. Le sue spoglie sono conservate nella cittadina abruzzese di Ortona.
Tommaso è venerato come patrono delle Indie orientali; protettore di architetti, lavoratori edili, geometri, carpentieri, muratori.
Iconografia: in quanto apostolo gli attributi di Tommaso sono il libro orotolo delle Scritture e la squadra.
Apostolo, martire.
Ricordato il 25 luglio
Nato: coetaneo di Cristo
Morto: intorno alla Pasqua del 44 a Gerusalemme
Giacomo il Maggiore, così chiamato per distinguerlo da Giacomo il Minore, era fratello di Giovanni, apostolo ed evangelista; assieme a Pietro e Giovanni era uno dei prediletti di Cristo, lo accompagnò anche al Monte degli Ulivi. Dopo la morte di Gesù predicò il vangelo, secondo alcune fonti a Gerusalemme e in Samaria, secondo altre in Spagna. Intorno alla Pasqua del 44 fu catturato dai soldati di Erode Agrippa I e ucciso con la spada. Fu il primo dei dodici apostoli a subire il martirio. Le sue spoglie, nel 70, furono traslate da Gerusalemme al monte Sinai, presso il Monastero di Santa Caterina, e poi, per salvarle dai saraceni, furono portate in Spagna, a Santiago de Compostela, dove tuttora sono meta di pellegrinaggi di numerosi fedeli.
Giacomo il Maggiore è venerato come patrono della Spagna e dei pellegrini.
Iconografia: è raffigurato quasi sempre come un pellegrino, con attributi quali bastone, borraccia, sacco, cappello e conchiglia.
Apostolo, martire.
Ricordato il 3 maggio
Nato: I secolo
Morto: I secolo
Giacomo il Minore, figlio di una sorella di Maria madre di Gesù, fu uno dei dodici apostoli. Sulla sua vita ci sono poche notizie certe, si sa che godeva di grande reputazione presso gli ebrei, che lo soprannominarono "il giusto". Anche Giacomo il Minore dovrebbe essere morto martire, la sua tomba si venera nella chiesa dei Dodici Apostoli, a Roma.
Giacomo il Minore è venerato come patrono della Frisia; assieme a Filippo è considerato il patrono di Dieppe, di cappellai, follatori, conciai.
Iconografia: è ritratto con o senza barba, con una tunica e un mantello. Come attributi ha un libro o una pergamena, in alcuni casi anche una clava o una sbarra da follatore, in quanto la tradizione vuole sia stato fatto cadere dalle mura del tempio e bastonato a morte con una clava o una sbarra da follatore.
Apostolo, martire.
Ricordato il 28 ottobre
Nato: intorno alla nascita di Cristo
Morto: nel I secolo in Persia
Giuda Taddeo è uno degli apostoli meno noti, il suo culto ha sofferto del fatto che lo si è spesso confuso con Giuda il traditore. È poco menzionato nel Nuovo Testamento, secondo una tradizione avrebbe operato in Siria, Mesopotamia e Persia assieme a Simone Zelota. In Persia sarebbe stato ucciso da un gruppo di maghi con una clava, probabilmente il 28 ottobre, lo stesso giorno di Simone. Le sue reliquie si venerano a Roma, nella basilica di San Pietro.
Giuda Taddeo assieme a Simone Zelota è il patrono di Goslar.
Iconografia: nei ritratti collettivi degli apostoli occupa sempre un posto modesto. I suoi attributi sono clava, pietre e alabarda.
Apostolo, martire.
Ricordato il 24 agosto
Nato: I secolo a Cana, Galilea
Morto: I secolo in Siria
Il suo vero nome era Natanaele, successivamente fu chiamato Bartolomeo, che deriva dall'aramaico "bar" figlio e "tolmai" solco, cioè agricoltore, il suo mestiere. Dopo la risurrezione di Cristo Bartolomeo fu predicatore in Armenia, India e Mesopotamia; divenne famoso per le sue capacità di guarire i malati e gli ossessi. Guarita la figlia del re d'Armenia, tutta la famiglia reale si convertì al cristianesimo, scatenando le ire dei sacerdoti pagani, che convinsero il fratello del re, anch'egli pagano, a torturare Bartolomeo e poi condannarlo alla cosiddetta morte persiana: fu scorticato vivo e poi crocifisso. Le spoglie di Bartolomeo riposano nella chiesa a lui dedicata situata sull'isola Tiberina, a Roma, mentre il suo cranio si trova a Francoforte.
Bartolomeo è considerato il patrono di Francoforte, è invocato contro le malattie nervose, le convulsioni e le malattie della pelle.
Iconografia: è rappresentato a volte con barba nera e ricciuta, a volte biondo, con mantello, sandali o scalzo. I suoi attributi sono: libro e coltello.
Apostolo, martire.
Ricordato il 28 ottobre
Nato: intorno alla nascita di Cristo
Morto: I secolo in Persia
Simone, per distinguerlo dagli altri discepoli con lo stesso nome, è chiamato Zelota, perché prima di diventare apostolo apparteneva alla comunità degli zeloti. Alcune fonti lo chiamano anche Cananeo e la leggenda gli attribuisce il ruolo dello sposo nelle nozze di Cana. Simone svolse la sua attività missionaria probabilmente in Siria, Mesopotamia e Persia con Giuda Taddeo, e subì il martirio per decapitazione o, secondo altre fonti, fatto a pezzi con una sega. Simone Zelota è considerato il patrono di Goslar (con Giuda Taddeo); di boscaioli, scultori in legno, di chi lavora il cuoio.
Iconografia: è sempre raffigurato con gli strumenti del martirio: sega, o spada.
Apostolo, martire.
Ricordato il 3 maggio
Nato: I secolo
Morto: I secolo
Filippo era un pescatore che Gesù incontrò sulla strada per la Galilea e volle come suo apostolo. Dopo la resurrezione di Gesù Filippo annunciò il vangelo in patria, poi si trasferì in Frigia e in Asia minore, dove convertì e battezzò molti pagani. Non conosciamo la data della sua morte, secondo antiche fonti nell'anno 81 sarebbe stato catturato da sacerdoti pagani che l'avrebbero fustigato, crocifisso e lapidato a morte.
Filippo è patrono del Lussemburgo e del Brabante; assieme a Giacomo il Minore è considerato il patrono di Dieppe.
Iconografia: è raffigurato come un vecchio barbuto, con una croce o il pastorale. Spesso ha anche attributi che richiamano il martirio, come una pietra o una spada.
Evangelista.
Ricordato il 27 dicembre
Nato: I secolo a Betsaida, sul lago di Genezaret
Morto: 101 ca. a Efeso, Turchia
Giovanni, l'autore del quarto vangelo, fu l'ultimo apostolo a morire, nonché l'unico a morire di morte naturale. Fratello di Giacomo il Maggiore, prima di essere chiamato da Gesù, del quale fu uno dei preferiti, faceva il pescatore. Nel 69 si trasferì a Efeso e da lì diresse tutte le comunità che aveva fondato. Nel 95 l'imperatore Domiziano lo fece catturare e torturare, buttandolo in un pentolone di olio bollente che, secondo una tradizione, si sarebbe trasformato in un bagno corroborante. Domiziano si spaventò a tal punto che lo fece liberare, esiliandolo sull'isola greca di Patmos, dove scrisse l'Apocalisse. Alla morte dell'imperatore poté tornare a Efeso, dove scrisse il vangelo, e dove morì nel 101.
Giovanni è patrono di teologi, notai, scrittori; è invocato contro intossicazioni, ustioni ed epilessia, e per un buon raccolto.
Iconografia: è raffigurato in età avanzata o giovane, gli attributi sono: pentolone d'olio, calice con serpente, penna, libro e aquila.
Apostolo, martire.
Ricordato il 29 giugno
Nato: tra il 10 ed il 5 a. C. a Tarso, Turchia
Morto: 67 a Roma
Prima della conversione Paolo si chiamava Saulo ed era un fanatico persecutore dei cristiani. Mentre organizzava nuove persecuzioni di cristiani a Damasco gli apparve il Cristo crocifisso e Saulo, accecato dal fulgore di quella luce, perse la vista, che riacquista dopo essere stato battezzato. Si fece chiamare Paolo e si trasferì in Arabia, dove si adoperò per convertire i pagani, compiendo numerosi viaggi missionari e fondando molte comunità cristiane. L'apostolo delle genti fu ripetutamente flagellato e lapidato, finché nel 61 giunse a Roma, dove, assieme a Pietro, fu condotto come prigioniero a Nerone, che lo condannò a morte nel 67. Nel luogo dove fu decapitato sgorgano dai punti dove era rimbalzata la sua testa tre sorgenti: in quel luogo fu costruita la chiesa di San Paolo alle Tre Fontane. Le spoglie di Paolo si trovano oggi sotto l'altare maggiore della basilica di San Paolo fuori le mura a Roma.
Paolo è venerato come il patrono della stampa cattolica, di teologi ed operatori pastorali.
Iconografia: è rappresentato calvo con la barba e naso aquilino, spesso come uomo vigoroso che tiene nella mano destra un libro e nella sinistra una spada.
1° papa dopo Pietro.
Ricordato il 23 settembre
nato: I secolo in Toscana
morto: 23 settembre 76 a Roma
Lino fu il primo successore di Pietro alla guida della comunità romana: pare che in precedenza fosse suo vicario. Si suppone, pur senza riscontri precisi, che sia morto martire. Si dice che alla sua morte Lino sia stato sepolto accanto a Pietro.
La sua immagine è stata voluta nella chiesa di Crespano quale protettore dei tessitori e dei pannilana, attività molto fiorenti nel nostro paese e nella pedemontana.
Iconografia: è raffigurato con pastorale, cappello vescovile e telaio simbolo dei tessitori.
Dottore della Chiesa.
Ricordato il 13 giugno
Nato: 1195 a Lisbona, Portogallo
Morto: 13 giugno 1231 ad Arcella, nei pressi di Padova
Antonio nacque a Lisbona da una famiglia ricca e nobile; nel 1212 dopo un'educazione religiosa si unì all'ordine degli agostiniani e fu ordinato sacerdote a Coimbra, in Portogallo. In seguito decise di entrare nell'ordine francescano e di partire missionario per l'Africa, ma durante un ritorno in patria una tempesta costrinse la nave a fermarsi in Sicilia. Antonio si spostò prima ad Assisi, dove partecipò al secondo grande consiglio dell'ordine, poi si trasferì vicino Forlì, dove rivelò ben presto la sua grande capacità di oratore. Cominciò così a girare le chiese e le piazze italiane e straniere per annunziare la parola di Dio, finché nel 1227 si stabilì a Padova. Dati i suoi notevoli successi nella conversione degli eretici Francesco d'Assisi lo nominò primo maestro di teologia per i frati minori, cioè maestro dei francescani. Ma ormai le sue condizioni di salute lo costrinsero, nel 1231, a ritirarsi su un appezzamento di terra nei pressi di Padova, e, quando sentì vicina la morte, volle recarsi dalle monache di Arcella, vicino Padova, dove morì il 13 giugno Le spoglie di Antonio, che era stato nominato dal Papa Gregorio IX "arca del Testamento" per la sua grande conoscenza delle Scritture, furono traslate nella basilica di Sant'antonio a Padova, appositamente costruita, dove tuttora si trovano, e presso la sua tomba si sono verificati numerosi miracoli. Il processo di canonizzazione di Antonio fu il più breve della storia della Chiesa, infatti fu proclamato santo dopo solo 9 mesi dalla morte.
Antonio è patrono di Padova, Lisbona, protettore dei bambini, dei francescani e del matrimonio; è invocato per il ritrovamento di oggetti smarriti, contro la febbre, contro i naufragi, contro le miserie della guerra.
Iconografia: è quasi sempre rappresentato in giovane età e in abito francescano, spesso con Gesù bambino e il giglio.
Eremita.
Ricordata il 2 aprile
Nata: IV secolo ad Alessandria, Egitto
Morta: 430
Maria era nata ad Alessandria d'Egitto e si guadagnava da vivere facendo la prostituta. Un giorno offrì i suoi servigi ad una nave di pellegrini in viaggio verso la Terra Santa. Una volta giunta a Gerusalemme Maria, che era figlia di cristiani e battezzata, volle visitare il Sacro Sepolcro, ma mentre entrava nel santuario fu trattenuta da una forza misteriosa e udi una voce che le diceva di non essere degna di entrare. Colpita da questo fatto decise di ritirarsi nel deserto, dove rimase per 47 anni in solitudine, dedita alla preghiera e alla penitenza. La tradizione narra che il Monaco Zosimo la trovò e le porse la comunione e Maria lo prego di tornare l'anno seguente. Quando tornò la trovò morta da poco e sulla sabbia poté leggere la preghiera scritta da Maria, mentre la leggeva giunse un leone che scavò la fossa per la sepoltura della penitente.
Maria Egiziaca è patrona delle penitenti, delle peccatrici.
Iconografia: è solitamente rappresentata avvolta nei lunghi capelli, a volte appare accanto a Zosimo.
Profeta.
Ricordato il 24 giugno
Nato: 6 mesi prima di Cristo ad Ain-Karim, nei pressi di Gerusalemme
Morto: metà del I secolo a Gerusalemme
Giovanni era figlio di Elisabetta e Zaccaria, entrambi erano già avanti con gli anni: Elisabetta era sterile e non aveva avuto figli; un giorno a Zaccaria apparve l'arcangelo Gabriele che gli annunciò che avrebbero avuto un figlio che si sarebbe chiamato Giovanni. Quando Zaccaria chiese all'arcangelo una prova, questi lo rese muto e gli disse che avrebbe riacquistato la parola soltanto quando fosse nato il bambino e così avvenne. All'età di trent'anni Giovanni cominciò a predicare e a battezzare i penitenti: a lui si presentò per essere battezzato lo stesso Gesù, che Giovanni chiamò "agnello di Dio che toglie i peccati del mondo". La sua crescente popolarità toccò il culmine quando condannò pubblicamente la scelta di Erode di lasciare la moglie per sposare la cognata. Arrestato su istigazione di Erodiade, Giovanni venne decapitato e la sua testa fu portata ad Erodiade su un vassoio.
Giovanni Battista è patrono di Malta e di Firenze; è protettore di pellicciai, conciatori, pecore e agnelli; è invocato contro epilessia e mal di testa.
Iconografia: è solitamente rappresentato con un agnello e un bastone, spesso mentre battezza Gesù o predica alla folla o mentre affronta il martirio.
Martire.
Ricordata il 9 dicembre
Nata: III secolo a Limoges, Francia
Morta: III secolo a Limoges, Francia
La giovane pagana di nome Valeria dopo esser stata battezzata dal vescovo Marziale ruppe il fidanzamento con il duca Stefano, pagano, suo promesso sposo, che, in preda alla collera, la fece decapitare. Valeria, con la sua testa in mano, guidata da un angelo, si recò da Marziale, che stava celebrando la messa.
Iconografia: è solitamente rappresentata come giovane donna elegante con la propria testa in mano accanto al vescovo Marziale o al proprio carnefice.
Martire.
Ricordata il 22 novembre
Nata: 200 ca. A Roma
Morta: 22 novembre 230 a Roma
Secondo la tradizione Cecilia, sin da piccola, si era segretamente fidanzata con Gesù. Fu costretta dalla sua famiglia a sposare un giovane pagano di nome Valeriano, che lei convertì al cristianesimo assieme al fratello Triburzio. I tre si presero cura dei cristiani perseguitati, che visitavano in carcere o che seppellivano dopo il martirio. Tale sorte toccò anche a Valeriano e Triburzio, per ordine del prefetto romano Almachio, che fece immergere Cecilia in un bagno di acqua bollente. Non avendo l'acqua arrecato il minimo danno a Cecilia, Almachio ordinò che fosse decapitata: tre volte il boia la colpì ma lei sopravvisse: tre giorni dopo morì nella sua casa per le sofferenze patite. Sulla sua casa il papa Urbano I fece edificare una chiesa a lei dedicata, dove si trovano le sue spoglie.
Cecilia è la patrona della musica sacra, dei musicisti, dei costruttori di strumenti musicali, dei cantori.
Iconografia: è rappresentata con uno strumento musicale, organo o violino.
Fondatore dell'ordine degli oratoriani.
Ricordato il 26 maggio
Nato:21 luglio 1515 a Firenze
Morto: 26 maggio 1595 a Roma
Filippo, figlio di un avvocato fiorentino, fu educato dai domenicani nel convento di San Marco, a Firenze. Dopo aver lavorato con lo zio commerciante, nel 1535 rinunciò alla carriera professionale e si trasferì a Roma, dove fu precettore, condusse una vita di ascesi e penitenza, insegnando catechismo per strada e nelle case e prendendosi cura di poveri e ammalati. Filippo ebbe la grazia di numerose esperienze mistiche e fu presto noto in tutta la città. Nel 1548 fondò una comunità di sacerdoti che si prendeva cura di pellegrini e malati. Nel 1551 fu nominato sacerdote e l'anno successivo fondò la confederazione degli oratoriani, che fu elevata dal papa Gregorio XIII al rango di congregazione. Negli anni successivi divenne un ambito confessore, consigliere di papi e cardinali, rifiutò più volte la porpora cardinalizia. Curò particolarmente l'insegnamento del catechismo ai bambini, per i quali scrisse anche apposite prediche e canti. Si spense nel 1595, e nel 1662 Gregorio XV lo canonizzò.
Filippo Neri è il patrono degli umoristi; è invocato contro le malattie e contro i terremoti.
Iconografia: è raffigurato come oratoriano, spesso con la barba e mentre insegna il catechismo ai bambini.
Sacerdote, dottore della Chiesa.
Ricordato il 30 settembre
Nato: 342 ca. a Stridone, Dalmazia
Morto: 30 settembre 420 a Betlemme
Girolamo è uno dei più grandi eruditi che la Chiesa abbia mai avuto. E' nato nel 342 in Dalmazia e i suoi genitori lo educarono alla fede cristiana. Dopo aver studiato a Roma, dove ricevette il battesimo, si trasferì a Treviri e poi ad Aquileia, dove nel 370 aderì ad una comunità di asceti, "il coro dei beati". Nel 373 Girolamo intraprese numerosi pellegrinaggi in Oriente, dove visse per qualche tempo nella segregazione più assoluta in una comunità di monaci. Rientrò a Roma, dove divenne segretario di Damaso I. Nel 384 alla morte del papa, sperò di potergli succedere, ma gli fu preferito Siricio. Deluso da questa scelta si trasferì a Betlemme, dove fondò un monastero maschile e tre femminili. Dedicò tutto il resto della sua vita allo studio: scrisse numerose opere di teologia ed è ricordato per la "Vulgata", la prima traduzione della Bibbia dal greco al latino. Morì nel 420 nel suo monastero di Betlemme, e le sue spoglie furono trasferite, alla fine del XIII secolo, nella cattedrale romana di Santa Maria Maggiore.
Girolamo è il patrono della Dalmazia, di Lione; di teologi, insegnanti, studenti e traduttori.
Iconografia: è raffigurato quasi sempre in età avanzata, con una lunga barba bianca, il cappello cardinalizio. Spesso è ritratto allo scrittoio, oppure come eremita, magrissimo, con riferimento alla sua vita asceta.
Arcivescovo.
Ricordato il 13 marzo
Nato: 540 ca. a Cartagena, Spagna
Morto: 13 marzo 600 a Siviglia, Spagna
Leandro nacque verso il 540 da una famiglia romana; era fratello di Isidoro di Siviglia, dottore della chiesa. Dopo essersi trasferito a Siviglia entrò in un monastero benedettino ed ebbe grande influenza spirituale sul giovane Ermenegildo, figlio del re pagano. Questi si fece battezzare e divenne cristiano, provocando le ire del padre che bandi Leandro dal suo regno. Trasferitosi a Costantinopoli conobbe il futuro papa Gregorio Magno. Potè tornare a Siviglia, solo nel 583. Proclamato arcivescovo continuò la sua opera di conversione dei pagani. Morì a Siviglia nel 600.
Leandro è il patrono di Siviglia; lo si invoca contro i reumatismi.
Iconografia: è raffigurato come arcivescovo, con libro e penna. È raffigurato nella nostra chiesa a ricordo del parroco don Leandro Ruaro, committente al De Min degli affreschi.
Ricordato il 26 maggio
Nato: 940 a Noyers, in Provenza
Morto: 22 maggio 986 a Voghera
Bovo nacque in Provenza da una famiglia appartenente alla nobiltà feudale. Educato alle armi e al timor di Dio, fu il prototipo del nobile cavaliere disposto al sacrificio in nome della giustizia e della gloria divina. Contribuì a liberare la Provenza dai Saraceni, diede accoglienza ai deboli ed agli infermi e fece voto che, se fosse riuscito nell'impresa, avrebbe lasciato le armi e si sarebbe recato ogni anno in pellegrinaggio a Roma. Si ritirò in preghiera e in solitudine in una umile cella sulla vetta d'un monte e si recò ogni anno in pellegrinaggio alla città santa, fedele alla promessa fatta. Proprio di ritorno da uno di questi viaggi mori, febbricitante e sfinito, a Voghera, dove fu sepolto fuori dalle mura. La sua tomba venne presto scordata, ma fu rinvenuta grazie ad avvenimenti prodigiosi: la morte improvvisa di animali da pascolo che passavano nelle vicinanze, la guarigione miracolosa di ciechi, paralitici e storpi e il profumo intenso e soave che emanavano le sue spoglie. Intorno alle sue venerate reliquie si costruirono una chiesa, un monastero e un ospizio. Bovo è il patrono della Provenza e di Voghera; è considerato il protettore degli animali domestici; è ricordato anche come fondatore di ospedali.
Iconografia: è sempre rappresentato come cavaliere, con il bue, che può essere raffigurato come simbolo araldico nello scudo oppure ai suoi piedi (a Rosa il 4 febbraio viene benedetto il sale per gli animali domestici nel nome di S. Bovo).
Testi di: Francesco Chimenti e Marco Baratto, “Sulle Orme dei Nostri Santi, Vedere per Capire“ (2002) p. 47-72
Foto da BeWeb – Beni Ecclesiastici In Web
Duomo:
Sab 18:30 (prefestiva)
Dom 9:45; 18:30 (festiva)
Santuario Madonna del Covolo:
Lun 16:00
Mer, Gio e Ven 16:00
Sab 16:30 (prefestiva)
Dom 8:30; 10:45; 16:30 (festiva)
Cima Grappa: Vedi Contatti
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