Il capitello del XII secolo in Nogarè

Verso la metà del XII secolo la Madonna apparve ad una pastorella sordomuta di Crespano, che per ripararsi da un violento temporale aveva trovato rifugio in una grotta ai piedi del Monte Frontal. Nonostante la ragazza fosse sordomuta, sentì la voce della Vergine Maria che disse alla pastorella di scendere in paese e dire a tutti, che edificassero nel luogo da Lei indicato, una cappella dedicata alla Madonna. Per poter adempiere a quanto richiesto la pastorella riacquistò la voce e l’udito. La popolazione si dette subito da fare per adempiere alla volontà della Vergine Maria e costruire una chiesa. Tuttavia poichè il luogo indicato dalla Vergine non era proprio facile da raggiungere, si preferì iniziare la costruzione in un altro posto, in un declivio a 200 metri dove ora sorge il Capitello. La leggenda però vuole che i muri edificati durante il giorno, venivano misteriosamente demoliti la notte. La Madonna apparve nuovamente alla pastorella per indicarle che il luogo di costruzione doveva essere proprio quello che Lei aveva indicato, dove sorge l’ attuale Chiesa della Madonna del Covolo.

“Il visitatore che si recava al Santuario del Covolo alla fine dell’ 800, aveva la possibilità di leggere un opuscolo con notizie concernenti il Santuario e la sua storia, stilato dall’abate Gerolamo Guadagnini.
Nel paragrafo dedicato all’apparizione della Madonna e all’erezione di una Chiesa a Lei dedicata, è riportata notizia dell’antica leggenda secondo la quale “…ritenuta impossibile la fabbrica sotto quello scoglio, e forse ancora poterla innalzare più vaga e capace all’aperto, se ne tracciarono le fondamenta in un dolce declivo, cento metri incirca lontano di là, e ben tosto se ne depose la prima pietra.

Havvi un’antica generale non interrotta tradizione fra questo popolo, la quale dice come nonché compirlo, non si poté nemmeno gran fatto progredire nell’intrapreso lavoro in quella postura mentre quanto si innalzava il dì, sfasciavasi per prodigio notte tempo.” A conferma di tutto questo esiste ancora una “Cappellina” che nelle vecchie carte è indicata come “el Capitello su in Nogarè” essendo quel luogo ricco di alberi di noci.”

Cronistoria del Capitello

La costruzione misura nel suo perimetro esterno m. 3,20 di larghezza, m. 2,80 di lunghezza circa e m. 2,90 di altezza; e probabilmente deve la sia sopravvivenza alla robustezza dei muri; quello a nord
ha uno spessore di cm. 82, i laterali cm. 32, senza tener dei rinforzi aggiunti successivamente. L’incuria degli ultimi tempi ha permesso però che si formassero delle crepe, una delle quali ha causato il crollo di parte del muro ovest e di circa metà volta durante il violento temporale del 6 febbraio scorso. L’esame del materiale crollato ci fa supporre che il Capitello, databile intorno al XII secolo, avesse subito delle notevoli trasformazioni nel ‘600.

Consultando i libri contabili della Confraternita della B.V. Maria del Covolo, gentilmente messici a disposizione dall’Archivio parrocchiale, e con l’aiuto del prof. P. Melchiori, abbiamo trovato date e
notizie che avvalorano tale ipotesi. In data 26 giugno 1609 si trova, a firma dell’allora castaldo Valantin Guadagnino:

“Raduno il Capitolo della Confraternita della Beata Vergine Maria del Covolo in Chiesa di S.Marcho essendo stato avisato dal molto e R.do Sig. Capelano conforme il solito per causa et ocasione di far accomodare il Capitelo in Nogare di ragion dela medema chiesa dela Madona con tuti queli avantagi che saria posibile il tuto a spese di questa nostra scola…”.

La proposta dei lavori risulta approvata con 28 voti favorevoli e 3 contrari. Scorrendo la nota spese del 2 ottobre dello stesso, anno, troviamo pagamenti fatti a Paolo Capovilla per la sistemazione del coperto della chiesa del Cocolo e del Capitello, ad Agnolo Marangon “per legna, tole e chiodi per comodar le porte del Capitello”, spese “per calcina e mattoni per il Capitello” e in data 6 ottobre un pagamento “a Zuane Vivian per far il muro di dietro al Capitello et acomodarli il coverto et imbocarlo”. Infatti l’edicola presentava prima del crollo sulla parte frontale una composizione architettonica in pietra ad arco a sesto rialzato con chiave sorretto da due pilastri pure in pietra, di chiaro gusto secentesco, la cui messa in opera noi riferiremmo a questa serie di lavori.

L’affresco della Madonna

Dell’affresco che doveva coprire le tre pareti interne, rimangono solo pochi frammenti leggibili; una figura femminile in preghiera e dei motivi a voluta che dovevano incorniciare la probabile figura della Vergine in trono.

Siamo riusciti a datare tale affresco: “.È stato fatto Capitulo adì 13 luio 1556 essendo gastaldo sig. Zamaria Panizon essendo congregado el Capitulo e statto ottenuto per la mazor parte far depenzer el Capitello su in Nogare et che tutte ballotte in favor et niuna contra è sta detto licenzia a ditto sig. Zamaria che lo faze depenzer.”

Il dipinto fu poi ritoccato sempre nel 1689: “Contati al sig. Giomaria Guadagnin per dipingier il Capitello in Nogare lire 24 adì 8 settembre” e con data precedente “spesi in colori per far dipingier il Capitelo de la Madona soldi 5”.

Nessun altro cenno di lavori abbiamo trovato sinora negli archivi, salvo il fatto che il Capitello continuò ad essere tappa obbligata di processioni nel tragitto dalla Chiesa parrocchiale al Santuario e viceversa. Alcuni ricordano una cancellata che ne difendeva l’ingresso; ora rimane un cumulo di macerie incustodite ed un pilastro è già scomparso.”

1974, Dr. Francesco Chimenti E Antonio Cimino Il terreno su cui sorge il capitello è di proprietà della Famiglia Chiavacci.

Negli anni 70 il capitello è stato restaurato dal Dott. Francesco Chiavacci, allora proprietario, su stimolo e indicazione del Dott. Chimenti e del Dott. Cimino. Il capitello e il prato circostante sono tutt’ora di proprietà della Famiglia Chiavacci Lago.

Fonte: “Famiglia Chiavacci”