Duomo di Crespano

Chiesa dei Santi Marco e Pancrazio

Il Duomo con le sue inestimabili opere d'arte

Situata nel cuore di Crespano del Grappa, la Chiesa dei Santi Marco e Pancrazio,  Progettata dall’architetto Giorgio Massari rappresenta un monumento storico di inestimabile valore artistico e spirituale. Questo luogo sacro è adornato da una ricca collezione di opere d’arte, testimonianza dell’eclettismo e della maestria di artisti rinomati, tra cui spiccano i nomi di Jacopo Guarana e Giovanni De Min.

Attraverso queste straordinarie testimonianze artistiche, il Duomo di Crespano del Grappa si rivela non solo come un luogo di culto, ma anche come un autentico scrigno di storia e bellezza, dove l’arte diventa un veicolo di comunicazione tra il divino e l’umano, tra il passato e il presente.

Giorgio Massari

Il Duomo, opera dell’architetto Giorgio Massari di Venezia, rappresenta un esemplare architettonico di grande rilievo. Caratterizzato da una fusione armoniosa di elementi architettonici e decorativi, incarna l’estetica e la grandiosità proprie del periodo barocco. Massari, rinomato per la sua maestria nell’arte dell’architettura sacra, concepì il Duomo con una visione audace che combinava elementi classici e innovativi. L’edificio si distingue per la sua imponente facciata dedicata ai Santi Marco e Pancrazio, come evidenziano le due statue finemente lavorate poste sulla facciata. All’interno, l’esperienza suggestiva è resa dalla sontuosa decorazione e dalla distribuzione spaziale accuratamente concepita. Il Duomo di Massari rappresenta un capolavoro dell’architettura religiosa, testimoniando il genio creativo e la maestria tecnica dell’artista nel plasmare lo spazio sacro.

La prima pietra della nuova chiesa parrocchiale, fu posta dal parroco Felice Ziliotto il giorno 3 ottobre 1735. Lo dice l’iscrizione esterna dell’abside.
I lavori della costruzione durarono ventisette anni, precisamente fino al 1762: venne aperta al culto il 25 aprile di quell’anno, festa di San Marco

La consacrazione solenne fu celebrata il 22 giugno 1766 dall’asolano Francesco Antonio Maria Razzolini, vescovo di Santorino, su delega del cardinale Sante Veronese, vescovo di Padova.
All’atto della consacrazione mancavano ancora i sei altari laterali: disegnati anch’essi, come l’altar maggiore, dal Massari. Solo quello di San Luigi pare fosse già iniziato 
La licenza ducale per la costruzione, concessa dal senato veneziano il 23 giugno 1735, era costata venete lire 27 e soldi 15, cui si aggiunsero venete lire 6 e soldi 4 per la sua registrazione nella cancelleria podestarile di Asolo.

 

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Foto storica piazza San Marco

Le opere presenti all’interno della chiesa offrono uno sguardo affascinante sulla storia dell’arte sacra, trasmettendo emozioni e riflessioni spirituali ai visitatori. Le creazioni di Guarana, celebre pittore veneto, impreziosiscono gli interni con la loro eleganza e maestosità, mentre le opere di De Min, artista  di notevole talento, aggiungono una dimensione moderna e vibrante alla ricchezza artistica della chiesa.

Le altre chiese di Crespano

La chiesa di San Pancrazio

Un gioiello storico nel cuore di Crespano, la piccola chiesa di San Pancrazio, considerata la prima parrocchiale del luogo. Di stile romanico, risalente agli albori del XII secolo, conserva intatto il suo fascino secolare. Il campanile, restaurato nel 1800, si erge fiero nel panorama circostante. All’interno, custodisce un crocifisso ligneo del Quattordicesimo secolo, testimone silenzioso di secoli di devozione e storia.

Presso di essa il parroco di Crespano aveva la canonica anche quando la funzione di chiesa principale era S. Marco. Solo con la costruzione del Duomo la canonica passò all’attuale sede.

La vecchia parrochiale di
San Marco

Negli atti della visita vescovile del 25 ottobre 1519, (ci racconta un famoso manoscritto storico del secolo scorso), la vecchia chiesa parrocchiale di S. Marco era stata così sommariamente descritta:

Ecclesia S. Marci de Crespano posita est in superficie cuiusdam collis, quae est curata et capella S. Eulaliae; ecclesia satis pulcra et ornata, longitudinis pedum 95, latitudinis 55 et totidem altitudinis; cum tribus fenestris a meridie et una rotunda ab occidente; cum duabus portis: una magna a parte occidentis et altera parva a meridie; cum suo cemeterio circumcirca clauso et campanile quod de novo aedificatur cum una campana etc..

La chiesa aveva allora tre altari: l’altar maggiore in fondo ad oriente, al quali si accedeva con tre gradini; quello sul lato nord chiamato di Maria Vergine e quello sul lato sud, dedicato al Corpus Domini.

Già nella visita pastorale di circa una ottantina di anni dopo, questi tre altari venivano riscontrati troppo ristretti e, data la loro infelice ubicazione, anche piuttosto disturbati durante lo svolgimento delle sacre funzioni. Il campanile poi – si aggiungeva – era stato edificato assai alla “trista”, benché nel frattempo, si fosse aggiunta una seconda campana.

In qual tempo fosse stata edificata la chiesa di S. Marco – nota sempre il manoscritto – non se ne aveva memoria, neppure due secoli addietro: solo dicesi che era stata eretta per essere troppo angusta per la crescita della popolazione e mal collocata per la difficoltà del sito, la più antica chiesa parrocchiale di S. Pancrazio, prima ancora dell’incorporazione con la parrocchia di S. Paolo, che avvenne nel 1488.

Tuttavia, fu precisamente all’epoca del parroco don Aurelio Fossa (1603 circa- 1624), cittadino bassanese, pubblico notaro e pare anche monsignore, che risvegliossi una grande attività per le cose della chiesa. In questo periodo infatti si edificò con grande spesa il nuovo coro a volta verso oriente, si elevò ed ornò il campanile e tutto si rinnovò ad di dentro il tempio, tanto che lo stesso venne nuovamente consacrato; oltre l’altar maggiore abbellito ed inquadrato, si costruì un nuovo altare dedicato alla B. V. del Rosario e, di fronte a questo, se ne collocò un altro, pure nuovo, dedicato alla B. V. del Covolo.

Nel 1613 nel corso di una nuova visita pastorale, si presentò al vescovo il crespanese Antonio di Giovanni Ceccato per chiedere il permesso di edificare un nuovo altare da dedicarsi a San Francesco, offrendo per la costruzione ducati 52 ed altri 50 da investirsi, onde provvedere con la rendita alla sua manutenzione.

Nel 1620 il nuovo altare di legno dorato era già ultimato ed ornato con una pala di Gerolamo da Ponte. In quest’epoca Antonio Ceccato provvide a costruire ai piedi del nuovo altare la tomba della propria famiglia.

Per completare la sommaria descrizione della nostra vecchia chiesa di S. Marco occorre aggiungere che più tardi, nel 1675, in occasione ancora di una visita pastorale, venne riscontrata l’avvenuta erezione di un quinto altare ad opera della confraternita della B. V. della Consolazione, meglio nota col nome di B. V. della Cintura.

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Il pregevole affresco forse trecentesco, come appariva sul rudere della chiesa.

Foto storiche, cartoline

Testi di: Gabriele Farronato, “Crespano del Grappa” (1989)
Luigi Melchiori, “Il Duomo di Crespano” (1975)