Il Santuario si trova a 600 metri, sulle pendici del Monte Grappa.
Verso la metà del XII secolo, la Madonna è apparsa ad una pastorella sordomuta di Crespano che, sola al pascolo con le pecore, durante un temporale si era rifugiata in una grotta (da qui il nome Covolo), dove stava pregando. La Vergine le parlò e le disse di andare a Crespano per dire a tutti che in quel posto desiderava una cappella. La ragazza, che aveva sentito per la prima volta nella sua vita, acquistò la voce e l’udito per fare quanto le era stato ordinato. La prima cappella risale al 1300 e venne ampliata nel 1541 e nel 1605.
L’attuale costruzione è opera dell’architetto Antonio Canova di Possagno che realizzò il nuovo Santuario del Covolo dal 1804 al 1809, conservando l’antica chiesetta incastonata a nord nella roccia e costruendo a mezzogiorno un’elegante rotonda con atrio sostenuto da otto colonne di stile ionico.
Solo nel 1844 venne costruita l’attuale strada grazie al contributo di numerosi gruppi di volontari provenienti da decine di paesi tra Brenta e Piave.
Sul frontone triangolare della facciata è collocato un affresco raffigurante l’apparizione della Vergine alla pastorella. L’ingresso ha un portale di noce, opera del crespanese Fermo Scudo. All’interno, nella cupola della rotonda, troviamo il dipinto della Gloria di Angeli del sacerdote Delmetrio Alpago.
Troviamo decorazioni di angeli che rappresentano i Misteri del Rosario. Nel coro, dopo le quattro colonne, è possibile ammirare, in alto, l’affresco dell’Alpago che rappresenta il tempio completo visto dalla valle, con la Vergine che benedice Crespano e la Natività della Vergine, considerato il suo capolavoro. Inoltre sono illustrati dei simboli che rappresentano i quattro ordini religiosi mariani: i Domenicani, i Serviti, i Carmelitani, i Trinitari.
Le decorazioni sono quasi tutte del primo decennio del XX secolo. Sull’altare maggiore è collocata la statua della Vergine rimasta prodigiosamente intatta dopo il crollo delle mura del 1845. L’8 settembre 1923 venne solennemente incoronata.
Sul finire del XVII secolo, la Confraternita di Santa Maria del Covolo era così fiorente, e la folla di pellegrini tanto numerosa che i Crespanesi, con unanime voto, decisero di costruire un nuovo tempio, ampio e maestoso, monumento splendido della pietà dei fedeli verso l’ Augustissi-ma Madre di Dio. Non badarono a spese. Non si arresero di fronte a difficoltà di ogni genere, come ad esempio il trasporto di materiale edilizio lungo sentieri impervi da Crespano al Frontale e la erezione di bastioni e muraglioni a valle.
Per il progetto del tempio si rivolsero ad Antonio Canova, architetto di eccezionale talento e di fama europea.
Nato a Possagno il 1° Novembre 1757 dallo scalpellino Pietro e dalla casalinga Angela Zardo, orfano di padre all’età di tre anni, venne allevato dai nonni paterni Pasino e Caterina Ceccato di Asolo. In seguito alle seconde nozze della madre a Crespano, ebbe un fratello: Giambatti-sta, futuro Vescovo di Mindo, generoso mecenate di opere di beneficenza.
Nel 1799, all’età di 42 anni, il celebre scultore Antonio Canova si era iscritto alla Confraternita della Beata Vergine del Covolo. 10
Nel 1804 Canova consegnava a Giovanni Battista Zardo fu Giovanni (detto Fantolin) di Crespano, il disegno per il nuovo Santuario del Covolo, sia per rispondere ad un proprio sentimento di pietà cristiana e sia per i legami di parentela con il fratello Giambattista Sartori-Canova.
Nel disegno, che servì anche da modello per il tempio di Possagno, Antonio Canova previde la conservazione dell’antica chiesuola, innervata a nord nella roccia, e lo sviluppo di una elegante rotonda a mezzogiorno, del diametro di metri tredici con atrio sostenuto da otto colonne di stile ionico.
La nuova fabbrica risultò compiuta nel 1809.
Antonio Canova, Autoritratto, 1792, olio su tela, 68×55 cm,
Firenze, Galleria degli Uffizi Fonte: Wikipedia
Elenco degli iscritti alla confraternita durante l’anno, 1799,
dal libro: Il santuario della madonna del Covolo.
La maestria di Antonio Canova, genio dell’arte neoclassica, si manifesta nelle sue opere, che sono caratterizzate da eleganza e perfezione anatomica. Continuano ad emozionare e ispirare generazioni di spettatori in tutto il mondo. Da “Amore e Psiche” a “Venere Italica”, il suo talento immortalato in marmo ci offre un viaggio nell’estetica e nell’armonia del passato.
Le opere di Antonio Canova, adornano i migliori musei in tutto il mondo, incantando gli spettatori con la loro grazia e maestria artistica
Vi invitiamo calorosamente a visitare la Gipsoteca di Possagno. Questo museo, ubicato nel luogo di nascita dello scultore nel cuore delle colline venete, conserva una vasta collezione di gessi originali, modelli in scala e bozzetti preparatori delle sue opere più celebri. Tra le opere esposte, si trovano capolavori come il modello per la statua di Paolina Bonaparte e il celebre “Busto di Napoleone”. Un’esperienza unica per gli appassionati d’arte e gli ammiratori di Canova, che avranno l’opportunità di immergersi nel genio di uno dei più grandi scultori della storia.
Immerso nella suggestiva atmosfera di Possagno, il Tempio Canoviano, progettato da Antonio Canova, si erge di fronte alla Casa Natale dell’artista. Questa magnifica struttura rappresenta una testimonianza tangibile del genio di Canova, offrendo ai visitatori l’opportunità di ammirare da vicino l’opera e l’eredità dell’illustre scultore. Oltre alle esplorazioni culturali, il tempio offre anche momenti di spiritualità, con la celebrazione delle Sante Messe il sabato alle 18:30 e la domenica alle 9:00. Un luogo che unisce arte, storia e fede, rendendo omaggio al genio creativo di Canova e alla sua profonda connessione con la comunità locale.
Testi di: Antonio Tino Scremin, “Il Santuario della Madonna del Covolo“ (1988) p. 11-27
Giustino Farnedi, “Guida ai santuari d’Italia” (2004)
Duomo:
Sab 18:30 (prefestiva)
Dom 9:45; 18:30 (festiva)
Santuario Madonna del Covolo:
Lun 16:00
Mer, Gio e Ven 16:00
Sab 16:30 (prefestiva)
Dom 8:30; 10:45; 16:30 (festiva)
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